Il termine nel dizionario del Rohlfs indica un tubo di gomma per travasare il vino. L’origine della parola è siciliana ed è rintracciabile nel verbo sucari (succhiare). É in uso nel linguaggio giovanile, esprime una certa contrarietà nei confronti di una richiesta, una situazione. Alla parola generalmente si espone generalmente il dito medio. Una variante spesso pronunciata è me la suchi, come a dire non mi fai paura, non puoi farmi nulla.

Il dire ulteriore di suca si manifesta in vari modi e significati. Spazia dalla sfida alla rabbia (equivalente di vaffanculo/stronzo/coglione), dalla dimostrazione di un fermo diniego (col cavolo/scordatelo) alla rivalsa (rosica/muori), dall’insulto affettuoso e simpatico (ti ho fregato) al sollievo di aver risolto una questione (averla spuntata).

Certamente un bisillabo che almeno in apparenza rende tutto più semplice nelle diatribe colloquiali e nelle situazioni compromettenti e strane. Un semplice suca e tutto si aggiusta. Certamente, il termine nel tempo ha perso sgradevolezza e ha assunto una tonalità semantica simpaticamente canagliesca.

20/01/2024

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