Nel campo mezzo grigio e mezzo nero

resta un aratro senza buoi, che pare

dimenticato, tra il vapor leggero.

 

E cadenzato dalla gora viene

lo sciabordare delle lavandare

con tonfi spessi e lunghe cantilene.

 

Il vento soffi e nevica la frasca

e tu non torni al tuo paese!

quando partisti, come son rimasta!

come l’aratro in mezzo alla maggese.

 

(Poesie, Mondadori, Milano, 1978)

 

 

 

Nel melanconico paesaggio della campagna autunnale, mezzo grigio e mezzo nero,  c’è un aratro abbandonato. dal vicino torrente giungono gli echi del lavoro “delle lavandare”  e la cantilena di fatica,  di un amore tradito,  di una vana attesa dopo l’abbandono.

Sulla campagna con i suoi colori spenti e tristi, il poeta proietta uno stato d’animo malinconico. La lirica presenta sul piano stilistico molti aspetti tipici del simbolismo pascoliano: un linguaggio intenso di onomatopee e richiami musicali.

Giovanni Agostino Placido Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912) è stato un poeta italiano e una figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento.

 

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