Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
(Giuseppe Ungaretti)
Ungaretti in questa poesia ci dice qualcosa del suo ritorno a casa dal fronte della Prima guerra Mondiale. È il Natale del 1916, un Natale molto lontano, quasi impercettibile nell’immaginazione, in cui il poeta abbandona per un attimo le atrocità della guerra: non ha nessuna voglia di immergersi nella folla. Non c’è nulla da festeggiare. Invoca solitudine a ristoro delle sofferenze morali e materiali della guerra. Lo stato d’animo è trasmesso tramite l’assenza di punteggiatura nel testo. Tutto tende all’essenzialità in un mondo impossibile, che spesso si sottrae al Bene per perseguire misfatti. L’arte poetica di Ungaretti a riassumere sentimenti in versi è straordinaria in quel limite indefinito e irresistibile della vita.
15/12/2022