Vorrei morire con il profumo degli aranci, di giorno,
possibilmente senza nubi con un sole mite. Con la
gente per strada a far finta di niente. Fumando l’ultima
chesterfield. Col gel sui capelli, rasato e profumato. Con le
mani nelle mani di colei che ha voluto amarmi. Bevendo
l’ultimo caffè. Sorridendo al mio avanzare nella staticità di
un inizio eterno.
(Elio Ria, Il passo della notte, Lupo Editore, Copertino 2012, IX, p. 41)
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