Quelli come noi si spacciavano in autostrade di perdizioni.
Tu, nuda cantavi al sole
fintantoché la luna si apprestava alla notte dimidiata.
Prendevi vita nella città desolata; e indifferente agli intrighi
non soffocavi nei sorrisi di seta e di pizzi; non eri intrigo come loro.
Non dispensavi bugie alla sorte per ritardare conclusioni
e del “come stai” sentivi il peso della morte che aggiunge imminenze.
Quale capolavoro t’inventerai per essere ancora principio?
La tua mania di vivere non era di organza e merletti.
Adesso circolano le tue memorie infiocchettate di strani eventi
e non puoi farci nulla per gli attori in costume che si avvicendano sul palco.
Magari sorridi pensando s’essere stata donna per davvero.
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