Quelli come noi si spacciavano in autostrade di perdizioni.

Tu, nuda cantavi al sole

fintantoché la luna si apprestava alla notte dimidiata.

Prendevi vita nella città desolata;  e indifferente agli intrighi

non  soffocavi nei sorrisi di seta e di pizzi; non eri intrigo come loro.

Non dispensavi bugie alla sorte per ritardare conclusioni

e del “come stai” sentivi il peso della morte che aggiunge imminenze.

Quale capolavoro t’inventerai per essere ancora principio?

La tua mania di vivere non era di organza e merletti.

Adesso circolano le tue memorie infiocchettate di strani eventi

e non puoi farci nulla per gli attori in costume che si avvicendano sul palco.

Magari sorridi pensando s’essere stata donna per davvero.

(Visited 28 times, 1 visits today)