Pancia piena vuole il riposo: ognuno dopo un lauto pranzo desidera concedersi un pisolino, un riposo sobrio che dà modo alla pancia di smaltire il superfluo. Questo proverbio sta perdendo l’abitudine di esistere nel parlato del dialetto; nel passato era invece molto utilizzato, ad indicare anche la gioia di aver riempito la pancia per bene, come non accadeva da parecchio tempo. Già ora la pancia di tutti è sempre piena, c’è la pancia piena, ma manca il riposo. Le parole sono come gli innamorati: prima gli sguardi, poi il corteggiamento, segue la dichiarazione, infine il contatto, dopodiché il disinnamoramento. E ciò che accade per le parole e per i modi di dire, che si adeguano alle situazioni e al tempo. Queste parole scomparse vivono nella scrittura dove si monumentalizzano al fine di lasciare una traccia di espressione e di pensiero. Le parole scritte sono però  altro rispetto alla parola pronunciata, mimata con il viso e il corpo, resa spontanea. Forse lo scrivere non sarà mai un dire? Il proverbio con la sua pronuncia, sonorità, ce ne dà una dimostrazione.

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