Mai pe cabbu è la formula scaramantica che si utilizza per parlare male del prossimo affinché ciò che viene proferito non torni indietro e colpisca chi pronuncia certe maldicenze che riguardano menomazioni e sventure. In un certo senso l’espressione acquieta la coscienza di coloro che ritengono di stare su un livello superiore di moralità e onestà.
Poi c’è Mai per rinfacciu, formula che consente di significare ingratitudine attraverso commenti disdicevoli che colpiscono chi è stato oggetto di qualsivoglia ‘favore’ o ‘attenzione’. Si pala in un certo modo dell’ingrato ma al contempo vengono messe le mani avanti come dire ‘non voglio accusare, ma ritengo giusto che si sappia’.
Entrambe le formule, ancora in uso nel dialetto salentino, in determinate circostanze acquisiscono una connotazione sarcastica rilevante, manifestando – tuttavia – una velata sensazione di vendetta da parte di coloro che le pronunciano nei confronti degli altri. Insomma, ci si vendica impropriamente oppure ingiustamente parlando male delle persone. I due intercalari preserverebbero i pronuncianti da una eventuale accusa di gratuita maldicenza. Una sorta di salvacondotto per dire ciò che si vorrebbe, senza essere accusati. Possiamo dire che è una norma (regola) non scritta ma a tutti gli effetti in vigore e abbondantemente utilizzata che preclude qualsivoglia azione di rivalsa.
05/05/2023