Noi salentini un po’ avanti con gli anni quando ci viene offerta l’occasione non disdegniamo di raccontarci culacchi (fatti simpatici e folcloristici). Oggi a margine di mezzogiorno mi è capitato di fare quattro chiacchiere con l’amico Cosimo De Blasi, il quale mi riporta all’attenzione il proverbio lu porcu nu cchiu te n’annu campa (il maiale campa un anno). Sappiamo che il maiale è destinato a vita breve, una volta raggiunto il peso e la grossezza ideale viene macellato. Traslando il significato letterale del detto in corrispondenza delle abitudini degli esseri umani, possiamo ricavarne il senso. Il piacere, le abitudini comode non possono durare a lungo, c’è sempre una fine, non la macellazione – ovviamente -, ma la sospensione del beneficio di un qualcosa che non si possiede o che si può continuare a fare.
Un monito severo che induce alla riflessione esistenziale e all’invito a moderare eccessi e stravaganze per non essere testimoni distratti del proprio tempo, bensì attori principali delle proprie scelte di vita in aderenza alle proprie capacità, in un tempo pulito dalle trame confuse dell’irrazionale in una logica del silenzio del tempo stesso, che è sapienza e saggezza.
04/08/2023