Li conzarazze a Tuglie curavano e sistemavano le ossa rotte o distorte sino alla fine degli anni Settanta, poi questa pratica empirica con gli anni si è persa. I più rinomati erano Cristina e Fiore Caiasi entrambi residenti in via XXIV Maggio. Come avveniva l’aggiustamento delle ossa? Intanto, facendo delle pratiche di movimento e di distensione sugli arti interessati, subito dopo veniva applicata sulla parte da curare la cosiddetta stoppa, identificata con il cascame costituito dalle fibre ricavate dal cotone, canapa o lino. La stoppa a sua volta veniva mescolata con il bianco dell’uovo e infine applicata sulla parte dell’arto interessata, che in breve si adattava anatomicamente indurendosi come il gesso. Tutto qui! Erano gli ortopedici senza laurea in medicina, ma capaci di guarire le ossa rotte, disponibili sempre senza appuntamento, bastava recarsi presso la loro abitazione.
Il termine conzarazze è composto da ‘conza’ e da ‘razze’. Conza deriverebbe dal latino comere: mettere insieme, combinare, acconciare, ecc. Razze invece potrebbe derivare dal verbo ‘mbrazzare’ (abbracciare), oppure da ‘mbrazze’: in braccio.
Eh sì, ogni società ha i suoi guaritori, i suoi maghi e stregoni, anche senza una formazione nella scienza medica. Tuttavia, se il guaritore è consapevole della dimensione della propria ignoranza, tanto da non scambiarla con una competenza valida, può intervenire positivamente, come avveniva in passato, anche in mancanza di una conoscenza medica. In questo senso, la pratica del guaritore e anche della ‘medicina’ è parte integrante degli adattamenti istituzionali presenti in tutte le società (Robert K. Merton, Sociologia e medicina).