Cutrubbu è un termine dialettale che si fa risalire al greco kutròpus, pentola, o meglio recipiente di latta o terracotta. Cuntare intra lu cutrubbu è la frase per eccellenza dove questo termine sta a indicare: parlare a voce bassa’, incomprensibile, come avverrebbe se si parlasse in un cutrubbu. Tuttavia, il termine in questione potrebbe derivare da ‘cu’ (con) e trubbu (torbido) formando cutrubbu, vale dire ‘con torbidità’.

Il termine è oggi in disuso, non è oggetto di interesse nel parlato, appartiene a un passato remoto, ma resiste ancora in alcune zone del Salento. A Tuglie non si ode la pronuncia da molti anni, rimane confinata in pochi ambienti domestici dove la presenza di anziani la riporta di tanto in tanto alla luce. Cuntare intra lu cutrubbu è stato soppiantato da ci cazzu dici, cunta chiaru, cci sta dici e altre espressioni.

(l’immagine è tratta da https://www.caffegrazie.it/shop/product/7300-ceramiche-pugliesi-bottiglia-oliera-decorato-a-mano-in-terracotta-pugliese)

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