Cuddhrura (Cuddhura e altre varianti) dal greco κολλύρα, ossia rotondo, tipico pane pasquale circolare con le uova poste al centro; si prepara anche a forma di cestino (panareddhru), di gallo (caddhruzzu), di bambola (pupa). Questo pane pasquale è presente sulle tavole salentine il giorno di Pasqua e di Pasquetta. La ricetta è semplice: farina, zucchero, olio extravergine di oliva, lievito, uova, latte, buccia di limone; per la decorazione alcune uova sode (simbolo di ricchezza). La cuddhrura è donata ai bambini come segno augurale di abbondanza (pane) e fertilità (uova), e fa riferimento al pane che rappresenta Gesù Cristo. La domenica di Pasqua viene portata in chiesa per essere benedetta.
Il pane è il simbolo cristiano che trae origine dal Vangelo in cui si narra la moltiplicazione dei pani e dei pesci e quindi rappresenta il banchetto eucaristico, ma anche il nostro pane quotidiano, il segno della presenza di Cristo, il nutrimento spirituale. La tradizione salentina da secoli ad ogni Pasqua rinnova la celebrazione del pane, dove è condensata la sapienza popolare e la forza della gente nell’affrontare la fatica di guadagnarsi con dignità il pane.
Altri simboli concorrono alla tradizione: l’agnello (realizzato con pasta di mandorle) che si riferisce ad un rituale pagano antichissimo. Nell’iconografia cristiana, l’Agnello di Dio è solitamente raffigurato con la bandiera della vittoria con una croce rossa su sfondo bianco, a significare la vittoria di Gesù sulla morte. Le uova decorate nel Medioevo erano date in dono alla servitù, mentre per i nobili erano realizzate con oro e argento. La tradizione del dono di uova è documentata fra gli antichi Persiani, dove era diffusa l’usanza dello scambio di semplici uova all’inizio della Primavera, seguiti poi nel tempo dagli Egizi, i Greci e i Cinesi. Si deve ai primi cristiani della Mesopotamia l’usanza delle uova pasquali, che le macchiarono di colore rosso in ricordo del sangue di Cristo. Con la colomba pasquale si indica comunemente il dolce inventato a Milano nel 1930 dalla Motta. Secondo alcune leggende si fa risalire la colomba in epoca longobarda, al re Alboino che durante l’assedio di Pavia ricevette in dono, in segno di pace, un pan dolce a forma di colomba.