Cannuzzutu, goloso. Termine composto da ‘canna’ in riferimento alla faringe (gola) e ‘uzzutu’ derivato probabilmente da ‘ozzi’, a indicare pienezza, abbuffata, sazietà, tant’è che si dice, ad esempio: Maggiu fattu ozzi ozzi te purpette (mi sono abbuffato di polpette).
Cannaozzi è il corrispondente di gola. Si dice frequentemente: Addhru persu li cannaozzi (gridare, urlare, sgolarsi); Puntate alli cannaozzi (coprite bene sino alla gola per scongiurare il mal di gola). Si noti il termine al plurale quando indica la gola (cannaozzi), mentre è al singolare ‘cannaozzu’ a significare la golosità.
Molto sentita nel Salento è la devozione per San Biagio, protettore della gola.
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