Si tratta di un termine spregiativo e ingiurioso per indicare una persona rozza e maleducata, che proviene dai dialetti del Meridione ma è in uso nel resto d’Italia. Il suo significato originario è quello di ‘contadino’. Nel romanzo Fontamara (pubblicato nel 1933 in lingua tedesca e poi nel 1945 in lingua italiana) Ignazio Silone descrive la piramide sociale che vede proprio i cafoni, ovvero i contadini, all’ultimissimo gradino.
L’origine remota della parola cafone appare incerta. Tuttavia, molte sono le proposte svariate e fantasiose che hanno tentato di dare una risposta certa e sorretta da una spiegazione di tipo semantico. Ebbene, l’Accademia della Crusca individua un’etimologia pienamente soddisfacente dal punto di vista storico, semantico e fonetico, quella ricercata più di un secolo fa dal glottologo Carlo Salvioni, che riconobbe nel tipo italiano meridionale ‘cafone‘ un derivato del latino ‘cavare/scavare: rivoltare la terra, con l’aggiunta del suffisso -one (che indica eccesso nel fare l’azione espressa dal verbo), quindi cafone come ‘colui che zappa la terra’, vale a dire ‘contadino’ (Antonio Vinciguerra, Sull’origine di cafone, Accademia della Crusca).

28/09/2022
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Per approfondimenti:
- Giacomo Devoto, Avviamento alla etimologia italiana, Firenze, Le Monnier, 1966
- Alfredo Panzini, Dizionario moderno delle parole che non si trovano nei dizionari comuni, con un proemio di Alfredo Schiaffini e con un’appendice di ottomila voci nuovamente compilata da Bruno Migliorini, Milano, Hoepli, 1950