Nel dialetto tugliese e salentino indica l’ordine del carrettiere di far andare il cavallo tirando le redini – ardià, ardià!: indietro, indietro. Ardià ha la base etimologica nell’assiro ardu, vale a dire ‘schiavo’, ‘servitore’. Alcuni studiosi lo fanno derivare dall’italiano ‘guardare’, onde ‘guardia’, ardià, in origine indicò il servizio a cavallo prestato in guerra dalla cavalleria locale.

(Filippo Palizzi Il Carrettiere 1853)
Árdia è ricorrente in Sardegna e sta a indicare la corsa dei cavalli che viene fatta per onorare alcuni Santi: celeberrima è s’Árdia de Santu Bantìne a Sédilo. Il sardo árdia e l’italiano cavalcata indicano la stessa cosa.
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