Si raddrizza con forza il gambo del fiore vessato dall’Inverno. Il risveglio è nell’aria nuova. Il sole in gioventù muove da Oriente, giungerà temprato e ben fatto. Non deluderà i fichi d’india, né gli ulivi, né la terra. Darà ombre e calore, addomesticherà i venti, racconterà fiabe.

Si adagerà nelle ore del meriggio sulle acque del mare di Castro e di Gallipoli.

È dunque Primavera!

Vorrei indossare un vestito nuovo e andare per sole e per luna. Non posso. Non voglio. Non so cosa. In confusione di me e di tempo rinnovo la Primavera del mio pensiero.

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