Fra la gente indaffarata e frettolosa inciampo…
Non tutte le azioni di idea hanno un ritmo. Con l’artificio della poesia un parallelismo s’instaura tra me e la gente. Sorrido! Ho pasticche di felicità e di lode per i disadattati, e non posso distogliere i miei spasmi dalle loro maledizioni e neppure volgerli in alto per pregare.
Il compito è di alleggerire l’anima per renderla veloce, veloce, veloce; dolce, dolce, dolce.
Lavorare alle corde dell’impossibile si può, si deve. Far cadere il sole addosso alla gente è miracolo di poesia. Non pioverà.
Gli altari della carità feriscono il cuore con ferocia. Il sangue degli eroi non lievita, svanisce nelle viscere dell’oblio con ritmo incalzante e convulso. Parlare alle capre che belano e si saziano d’erba fresca mattutina non si ricava nulla, nonostante sia un fatto naturale, quasi di moda.
È tempo di poesia in un contesto di semplice chiarezza di umiltà con valori universali ed eterni, senza sopraffare la verità, ma con piena adesione alla realtà.
Poesia, ragazza mia è il mio libro per la gente, scritto per coloro che vogliono sorridere alla vita e non si arrendono, ma combattono come Achille e non chiedono suppliche, non ingannano, amano e vivono.
Ma è ormai venuta l’ora di andare. Io a morire, e voi, invece a vivere. Ma chi di noi vada verso ciò che è meglio, è oscuro a tutti, tranne che al dio (Il Socrate di Platone rivolto ai giudici: Apologia, 42a).