Giulio Cesare Vanini (Taurisano, 1585 – Tolosa, 9 febbraio 1619) è stato un filosofo, astrologo e naturalista italiano, noto per essere stato un grande esponente libertino del pensiero libero.
Giulio Cesare Vanini fu giustiziato per ateismo a Tolosa il 9 febbraio 1619. Diciannove anni dopo Giordano Bruno. Gli strapparono la lingua, lo impiccarono alla forca e infine lo bruciarono sul rogo. In punto di morte esclamò con fierezza: “Andiamo, andiamo allegramente a morire da filosofo”. Aveva solo 34 anni.
La sua figura, tornata in auge mezzo secolo fa, ha goduto in passato di una grande popolarità. Di lui si è detto di tutto, nel bene e nel male. Anche che fosse l’Anticristo.
In realtà fu solo un filosofo. Un filosofo “più facile da bruciare che da confutare” (A. Schopenhauer).
Mario Carparelli è il più giovane esponente della lunga ed illustre tradizione storiografica salentina su Giulio Cesare Vanini, inaugurata negli anni ’50 da Antonio Corsano e proseguita poi da Giovanni Papuli, Francesco Paolo Raimondi e Domenico M. Fazio. Laureato in Filosofia a Firenze, si è addottorato in Discipline storico-filosofiche all’Università del Salento, dove attualmente collabora con la cattedra di Storia della filosofia, presso il Dipartimento di Filologia Classica e di Scienze Filosofiche della Facoltà di Lettere e Filosofia. Ha partecipato in qualità di relatore ed esperto vaniniano a due convegni internazionali di studi ed è autore di saggi scientifici su Vanini pubblicati in Italia e all’estero. Recentemente ha curato per Bompiani l’opera omnia di Vanini, insieme con Francesco Paolo Raimondi. È Segretario del Centro interdipartimentale di ricerche internazionali su Giulio Cesare Vanini dell’Università del Salento.
Sitografia
– I Cento talleri http://www.filosofico.net/100talleri/morire.html
– Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Cesare_Vanini