Non fu facile l’Unità d’Italia: un lungo cammino intrapreso da uomini coraggiosi e contraddistinto da lotte, sangue e sacrificio umano. Oggi l’Italia ci chiede il riconoscimento dell’unità e di quel grande sacrificio, senza condizioni ma con convinzione affinché ciò che gli avvenimenti storici ebbero a significare non siano dimenticati. La storia, la nostra storia scritta su pagine di valore va studiata, riletta, approfondita per conoscerci meglio, per stringere un patto di solidarietà fra tutti gli italiani, chiamati a svolgere il proprio impegno per rideterminare in termini di speranza il presente e iniziare un nuovo accenno di futuro politico, sociale e culturale

Tutto ebbe inizio con il Congresso di Vienna. Una nuova storia stava per iniziare:

Il Congresso di Vienna (1814-1815), si tenne subito dopo la sconfitta di Napoleone, ridisegnò l’Europa e ripristinò l’Ancien Régime, annullò di fatto le idee nate durante la Rivoluzione Francese.

Nel 1815 l’Italia si trovò ad essere divisa in tanti stati, molti dei quali sotto il dominio dell’Austria in cui furono restaurate le vecchie dinastie.

  • Regno Lombardo Veneto (Lombardia e Veneto) fu affidato a un Vicerè austriaco;
  • Regno di Sardegna, fu governato da Vittorio Emanuele I che aggregò Genova e alcuni territori della Savoia;
  • Ducato di Modena, fu affidato a Francesco IV d’Este;
  • Ducato di Parma, fu affidato a Maria Luisa d’Austria;
  • Granducato di Toscana, fu riconsegnato a Ferdinando III di Lorena;
  • Stato Pontificio (Lazio, Marche e Romagna), fu affidato al papa Pio VII;
  • Regno delle due Sicilie, fu riaffidato a Ferdinando di Borbone.

Tale divisione politica e soprattutto il dominio austriaco comportò un forte malcontento nella borghesia italiana che durante la Rivoluzione Francese acquisì un maggiore potere. Nacquero quindi le società segrete (Carboneria) che si opposero al governo sia con le idee sia con la violenza.

I primi moti carbonari si verificarono (1820-1821) a Napoli e poi in Piemonte dove i rivoluzionari chiesero la Costituzione. Ferdinando e Carlo Alberto concessero una Costituzione sotto la spinta dell’esercito.

1830-1831 – Moti rivoluzionari a Modena e a Parma, con a capo Ciro Menotti, repressi con l’intervento austriaco e francese.

1831-1834 – Nacque la Giovine Italia guidata da Giuseppe Mazzini che sostenne un programma unitario e rivoluzionario. Attilio ed Emilio Bandiera aderirono alla idee di Giuseppe Mazzini, e nel 1844 fallirono il tentativo di far insorgere la Calabria.

1840-1843 – Nacque il partito neoguelfo con a capo Vincenzo Gioberti che sostenne un programma federativo con una funzione preminente del papato.

1846 Elezione di Pio IX che concesse la libertà di stampa e la nomina di laici negli organi consultivi dello stato Pontificio.

1848-1849 – La Prima guerra di Indipendenza scoppiò in seguito ai movimenti popolari del Lombardo Veneto. Daniele Manin a Venezia proclamò la Repubblica Veneta. Milano con le “Cinque giornate” costrinse gli austriaci a ritirarsi.

Appelli e pressioni furono rivolti da tutte le parti al sovrano sabaudo affinché si ponesse alla testa del moto d’indipendenza nazionale e dichiarasse guerra all’Austria. Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto dichiarò la guerra e fece muovere il suo esercito su Milano, quando la città era già stata liberata dai suoi cittadini. Eserciti regolari e volontari giunsero dalla Toscana per tenere impegnate le truppe austriache a Curtatone e a Montanara. Pio IX e Ferdinando II non solo non appoggiò la guerra contro l’Austria ma ritirò le riforme liberali concesse. Nel frattempo gli austriaci ottennero rinforzi e riconquistarono il Veneto, sconfissero inoltre i piemontesi a Custoza. Carlo Alberto fu sconfitto a Novara e abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II, il quale firmò con gli austriaci l’armistizio di Vignale (24 marzo 1849).

Nel 1849 la rivolta nel territorio pontificio fu capeggiata da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi. Pio IX fu costretto a scappare. Fu proclamata la Seconda Repubblica, ma ebbe vita breve (cinque mesi), a causa dell’intervento della Francia di Napoleone III che per convenienza politica ristabilì l’ordinamento pontificio.

Venezia fu l’ultima a cadere.

1852 – Cavour diventò primo ministro, avviò il Piemonte verso una politica attenta e moderata, liberale e di inserimento nel gioco delle potenze europee.

1858 Accordi di Plombieres. Cavour e Napoleone III concordarono un’alleanza in caso di guerra contro l’Austria. Napoleone avrebbe appoggiato il Piemonte in caso di aggressione da parte dell’Austria ricevendo come premio Nizza e Savoia.

1859- 1860 II Guerra di Indipendenza (26 aprile 1859 – 12 luglio 1859) Durante la II Guerra d’Indipendenza si confrontarono l’esercito franco-piemontese e quello dell‘Impero austriaco. La sua conclusione permise il ricongiungimento della Lombardia al Regno di Sardegna e posò le basi per la costituzione del Regno d’Italia.

1860Spedizione dei Mille. Tra il 5 e 6 maggio 1860 Garibaldi partì da Quarto con circa mille uomini per tentare di liberare l’Italia meridionale. Sbarcò a Marsala e batté i Borboni a Calatafimi e poi a Milazzo, assunse la dittatura della Sicilia in nome di Vittorio Emanuele. A settembre giunse a Napoli dove Ferdinando II fuggì e le truppe borboniche furono sconfitte a Volturno. A questo punto Cavour per scongiurare un intervento francese in caso di attacco di Roma ad opera dei garibaldini, intervenne militarmente. L’esercito piemontese entrò nelle Marche, sconfisse le truppe pontificie a Castelfidardo e proseguì verso Napoli.

Incontro di Teano avvenne il 26 ottobre del 1860, sancì di fatto la conclusione della spedizione dei Mille. Garibaldi cedette il comando ai piemontesi con piena adesione alla politica dei Savoia, deluse le aspettative di coloro che avevano auspicato la fondazione di una repubblica meridionale di stampo mazziniano, che avrebbe dovuto in seguito estendersi anche nel territorio pontificio.

1861 – Proclamazione del Regno d’Italia. Dopo aver sconfitto definitivamente i Borboni, il Regno di Sicilia fu annesso al Regno di Sardegna che ormai comprese gran parte dell’Italia.

Nel 1861 Vittorio Emanuele II diventò Re d’Italia, rimasero escluse il Veneto e il Friuli, che sarebbero stati annessi soltanto nel 1866 con la Terza Guerra di Indipendenza. Roma invece verrà annessa al Regno nel 1870 con la Breccia di Porta Pia, il Trentino e l’alto Adige nel 1918 alla fine del primo conflitto mondiale.

 

 

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