Dio è sempre Dio. Gli uomini sempre diversi con i loro difetti che superano di gran lunga i pregi. Mai soddisfatti. Se Dio dovesse applicare quotidianamente le sue leggi pochi si salverebbero dalle pene. Se gli uomini dovessero accusare qualcuno per le avversità di cui sono chiamati a reagire non avrebbero esitazione a farlo contro Dio.

Dio è sordo. Gli uomini egoisti, incapaci di accettare le devianze della normalità di una legge che è pur sempre legge ed è regolata da un disegno. Quando tutto va bene di Dio non se ne parla, ci sono altri interessi da perseguire per trarre profitti e benefici. Poi succede che un guasto preannuncia qualcosa di rilevante e allora Dio appare nelle istanze di salvezza. Le parole includono angoscia, il corpo freme di ribellione all’ostacolo che si è d’improvviso manifestato. I guasti non sono tenuti in considerazione, il sogno della vita deve garantire serenità e prosperità. Dio deve esaudire ogni richiesta, non può abbandonare gli uomini nella cattiva sorte, non può essere ingiusto.

Dio va difeso. Se fossi avvocato lo difenderei. Il codice delle leggi è vecchio, ma sempre in vigore, snello, comprensibile e di facile applicazione. Nessun legislatore sarebbe capace di redigerne uno simile: contempla e tiene in considerazione l’agire dell’uomo secondo l’intenzione di Dio. Non sarebbe difficile dunque difenderlo. Sarebbe difficile comprendere nello specifico determinate sue scelte che escludono alcuni dalla felicità e sono costretti ad una vita di stenti e di peripezie, altri invece mai toccati dalla tribolazione, come dire alcuni benedetti altri maledetti.

Dio non collabora: tace. Imperscrutabile e sicuro. Non teme la giustizia degli uomini. Né ammetterebbe di aver sbagliato qualche dettaglio, sarebbe come invalidare secoli di storia. I suoi sacerdoti lo adorano e non accetterebbero di buon grado di rivedere le sue leggi. Tutto è a suo vantaggio, il silenzio eterno di cui si avvale è fede. Gli uomini intentano causa contro di Lui perché non vogliono riconoscergli l’autorità di cui è investito e non sempre – secondo il loro parere – ne fa buon uso.

Se fossi avvocato lo difenderei per il piacere di notorietà e di fama che ne conseguirei. Certamente sarei sempre vittorioso e farei bella figura agli occhi suoi. In fondo non si tratterebbe di una vera difesa, ma di una ulteriore significazione della sua autorità indiscutibile e magnifica che non necessita di molte spiegazioni, bensì di accettazioni senza rancori. Dura lex, sed lex.

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