Il Calendario del Popolo è una rivista mensile di cultura nata a Roma nel 1945, per iniziativa del PCI, dal 2010 edita da Sandro Teti. Agli inizi aveva il compito di fare emergere i fatti storici che durante il fascismo erano stati occultati o deformati dall’apparato governativo fascista.
Di piccolo formato aveva cadenza quindicinale, veniva distribuita nei circoli culturali del Partito Comunista e nelle librerie. Grazie alla costante diffusione operata dai militanti del Partito ottenne una ottima diffusione anche negli strati sociali meno abbienti della popolazione. Proponeva ai lettori articoli di carattere scientifico e letterario al fine di soddisfare e colmare la scarsa preparazione scolastica della popolazione italiana, appena uscita dalla guerra di Liberazione. Ebbe la connotazione di un foglio popolare di informazione, ricordando ogni mese, giorno per giorno, eventi storici, ricorrenze, nascite e morti del mondo politico, letterario, scientifico e artistico, divenendo una sorta di enciclopedia popolare.
Collaborarono alla rivista Enrico Berlinguer, Umberto Terracini,Antonio Giolitti, Renato Guttuso e altre personalità.
(Copertina del primo numero della rivista, tratta da Wikipedia)
Alla fine degli anni Cinquanta la rivista subì un rallentamento di attenzione da parte del PCI., il quale ritenne definitivamente conclusa la sua esperienza nel 1964, passando le consegne all’editore Nicola Teti.
Nel 1950 la rivista diede vita al <Premio Cattolica-Calendario del Popolo>, il primo concorso di poesia dialettale, con la giuria composta dal direttore Giulio Trevisani e da salvatore Quasimodo, Eduardo De Filippo, Emilio Sereni, Ernesto De Martino e Antonello Trombadori. Il concorso del 1950 premiò gli allora sconosciuti Pier Paolo Pasolini e Tonino Guerra.
Adesso la rivista è edita da Sandro Teti editore. L’ultimo numero è dedicato a <Periferie fisiche, periferie mentali>. Il sito è consultabile all’indirizzo www.calendariodelpopolo.it