La vita è per noi ciò che immaginiamo in essa: una moltitudine di vie, non tutte percorse e percorribili. Vie incredule, ingannevoli, giuste, sognanti. Portano a ciò che i sogni vorrebbero, occultando la realtà. La via di paese è tranquilla e induce al passo lento con le ombre che si disperdono fra la gente. Potrebbe anche essere un abisso con i rumori del paese. Tanti, indecifrabili, e forse anche giusti. Quale pochezza, nel mondo reale, induce alle meditazioni migliori! La vita intera non è mai il tutto, il fatto di non essere nessuno al mondo – è tutta la metafisica. In un tratto di via consumiamo passi inediti e incerti di strana incertezza che si tramuta in illusione di altezze maggiori o minori di fantasia. Il mattino ci sveglia al mistero della vita che dimentichiamo per via, nell’incedere operoso della giornata. Quando le vie sono strette, curve e distorte, intravediamo la finitudine, la stretta somiglianza della nostra vita con la morte che potrebbe attenderci nello sbocco di una via più grande e non più luminosa. Nella via di paese si combatte la vita di ogni giorno, di ogni momento inatteso, lì tra i passi sconosciuti patiamo il vago piacere di supporre che esista una pace.
03/09/2023
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