Delle strade ignote il destino è fautore di eventi necessari; del bene concede una briciola di pane malfermo, del male manifesta la mortalità, della felicità l’illusione. Strade su rotte inesplorate si biforcano in altre e infinite vie. La replica del destino non è controllabile, né inevitabile. Il destino è la forza che muove il mondo, a modo suo. Angeli e demoni non si riconoscono più. Quell’inferno di eterna penitenza non si sa dove risieda. La necessità del male? Non rende neanche più il male. Senza profitti. Rimane il paradiso. Ma, perché. Le fortunate ipotesi si dileguano nel vano tentativo di forzarle e le sopravenienti cause tradiscono la speranza. Si configura il volto della disperazione. Nessuno di noi può più pensare di essere un faro che mira alla santità e al perfetto altruismo. A pensare alle cose difficili ci pensa soltanto Dio. Le belle parole scolpiscono l’acqua, mentre le brutte si scrivono sul marmo. Le domande maliziose prosperano e il male non si attenua perché Lucifero affascina. Si toglie perfino la pelle ai morti per provare un brivido di orrore. L’inferno non è uno, ma infiniti quanti sono gli esseri umani. Il paradiso non è neanche più un luogo sicuro, minacciato com’è dagli ipocriti. L’ora del riscatto non ha lancette, gli orologi contano minuti di sballo e di confusione.
Lucifero si annoia della stupidità umana, e prefigura una guerra contro gli uomini per distoglierli dal tepore dell’indifferenza. Quel male necessario pare che non sia più necessario. Piangono gli stolti, muoiono gli invidiosi, s’impiccano i malfattori, nella banalità di un tempo che non riconosce la via dell’eternità. Il destino muove lentamente verso soluzioni più ragionevoli e più incisive rispetto ad un tempo passato. Pare che tutti abbiano smarrito la via. Ma ridono e si congratulano con il nulla, gioiscono del bene cha fanno in prospettive che tendono verosimilmente al male, cambiano volti nella fabbrica delle maschere. Ereticamente si espone colui che dissente e applaude alla non conformità. Eresia che spacca, irrompe, ma non produce nulla, poiché ogni cosa è pensata e fatta per muovere come sempre si è fatto il mondo.
09/11/2024