Sono tante le qualità di Giuseppe: uomo del sogno, sposo della Vergine, custode del Redentore, uomo giusto per eccellenza. Modello da imitare. A Tuglie la ricorrenza di San Giuseppe preannuncia la grande festa dell’Annunziata, entrambi patroni della comunità. Negli anni passati le processioni dei due Santi si svolgevano di mattina, poi la tradizione è cambiata, ma la devozione è sempre inalterata. San Giuseppe è il patrono dei lavoratori, della gente che fatica e che dal sudore ricava il sostentamento. Un lavoro semplice e importante in linea con lo spirito del Santo. Giuseppe nel silenzio ha svolto il suo ruolo di sposo e padre putativo di Gesù. Il falegname di Nazareth rappresenta un esempio cui guardare e insieme un amico. Le sue innumerevoli virtù risuonano nelle moltissime invocazioni che lo riguardano. Uomo giusto e maestro del silenzio e dell’ascolto.
Protettore degli agonizzanti. Mai si udì aver alcuno invocato la tua protezione e chiesto il tuo aiuto senza essere stato consolato (Pio IX). Preghiera per il lavoro: San Giuseppe, modello e patrono dei lavoratori, ci rivolgiamo a te con fiducia, Aiutaci a trovare nel lavoro non solo il sostentamento quotidiano, ma anche una fonte di merito per la vita eterna. […] Così la nostra vita sarà come una giornata di fatica e di semina, in attesa del riposo e del raccolto nell’eternità. Amen.
L’invocazione di Paolo VI: O san Giuseppe, patrono della Chiesa, tu che accanto al Verbo incarnato lavorasti ogni giorno per guadagnare il pane, traendo da Lui la forza di vivere e faticare, Tu che hai provato l’ansia del domani, l’amarezza della povertà, la precarietà del lavoro. Tu che irradi oggi l’esempio della tua figura, umile davanti agli uomini, ma grandissima davanti a Dio, guarda alla immensa famiglia che ti è affidata. Benedici la Chiesa, sospingendola sempre più sulle vie della fedeltà evangelica.
La preghiera di Chiara Lubich (fondatrice del Movimento dei Focolari): O san Giuseppe! Ti ho pregato forse troppo poco… Te ne chiedo perdono. Ho parlato di te, ma non ho parlato con te, che pure tante cose ci hai detto con il tuo silenzio, con la tua prontezza ad eseguire i voleri di Dio, con quel tuo lavoro quotidiano che insegna a tutti gli uomini, e specie ai poveri del mondo, ad elevare il loro. Tu sei il protettore della Chiesa e papa Giovanni t’ha dato il essa un posto privilegiato.
Si evince dalle invocazioni che i motivi per rivolgersi a san Giuseppe sono tanti, a partire dalla consapevolezza che il padre putativo di Gesù è un grande intercessore presso Dio. Io non mi ricordo, scrive Santa Teresa d’Avila, di aver sino ad oggi domandato una grazia a san Giuseppe, che non me l’abbia accordata.
I Vangeli non ci dicono molto di Lui, ma ci parlano dei suoi sogni, delle sue decisioni. Era originario di Betlemme, per poi andare ad abitare a Nazareth e lì si fidanzò con Maria. Accettò con obbedienza il volere di Dio, allorquando l’angelo del Signore lo rassicura di prendere con sé Maria e non ripudiarla. Ed egli entra nel compimento della più grande opera di Dio. Giuseppe è un padre che accoglie, che prende, che difende, che protegge, attraverso l’esercizio del silenzio, da intendere non come sottomissione ma semplicemente ‘amore’. Una parola breve che sostanzia il Bene e allontana il Male. L’insegnamento di Giuseppe di donarsi totalmente a Dio esplica l’amore puro e sincero di un uomo giusto.
19 marzo 2024