Pochi giorni fa, il cavallo ha insultato il cammello definendolo storpio del deserto,  l’asino  subito ha dato del razzista al cavallo, quest’ultimo  del fascista all’asino e al cavallo, l’asino ancora ha apostrofato il cavallo comunista,  il cammello di rimbalzo li ha definiti sporchi immigrati. D’improvviso arriva il cane nobile e domestico di Laura e ringhia: sporchi fascisti tornate nelle fogne… Nel frattempo sopraggiunge la iena che grida al complotto,  intanto la giraffa Ilda del Congo: devono andare a casa, sono lecchini e mafiosi.

Ma dov’è la polizia? Gli elefanti: basta immigrati, andate via. Le serpi della corte ridono e il topo intona bella ciao. Arriva Nello il gatto tranello: Votate i gatti e vi libereremo dai matti. Fuori dall’Europa! Toglieremo la scorta a Saviano. Ferie pagate a tutti gli animali regolarmente censiti. Cacceremo dalla foresta i cammelli e le giraffe. 

Il ministro della Difesa  allerta l’esercito, pronti ad intervenire il Battaglione Leoni al comando del generale Perdis. L’opposizione guidata dal cigno, capogruppo dei dissidenti del Partito Animali Anarchici. Marzia Tilde, denuncia il commesso nonché Presidente degli uccelli migratori della Savana, Degiovanni Petri, di sciacallaggio.

Qualcuno (in verità, più di uno, non molti, ma approssimativamente un po’ tanti): Oh, ma quando si mangia? 

Già, ma quando si mangia?

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