Circa l’interpretazione della realtà non c’è dubbio che ognuno elabori la propria, con il solo fine di soddisfare esigenze e visioni personalistiche. Non c’è quindi da meravigliarsi se, in un contesto del genere, l’istituzione di tribunali ne rafforza l’autenticità della menzogna. Poiché, ciò che è per una persona non è per un’altra, il conflitto è servito e confezionato ad hoc. Sappiamo pure che ogni epoca ha la sua verità, possiamo  ridurre a ‘ogni momento ha la sua verità’. Allorquando le rappresentazioni delle realtà sono molteplici diventa funzionale e necessario l’individuazione del nemico, capro espiatorio di tutto, mettendo in pratica la tecnica denigratoria per demolire realtà non confacenti a quelle del gregge.  Il nemico, in fondo, serve a irrobustire gli ipocriti e a renderli competitivi. La menzogna ben costruita crea i prodotti dell’immaginazione che vengono spacciati come realtà concrete. Il cerchio è tale poiché le regole della geometria lo attestano, non ci possono essere dubbi, è frutto di un costrutto scientifico che non può essere messo in discussione. Il cerchio è tondo perché così lo vediamo, ma è anche tale perché le regole della geometria ne dimostrano la ‘realtà’. Tuttavia, nell’immaginazione di chicchessia, il cerchio può essere visto in modo diverso, perché così ‘conviene’. Sarà il tempo a trasformare e, in taluni casi, cancellare realtà distorte. Nel frattempo, risulterebbe conveniente armarsi di una buona dose di pazienza, e senza esitazione lasciar perdere questioni inutili e pretestuose tendenti a rafforzare e a rappresentare realtà inesistenti.

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