È ormai da molto tempo che il suono della sirena è stato bandito, soppresso senza una ragione. Il suono della sirena alle 8, alle 12 e alle 20 ha scandito, dal dopoguerra sino a pochi anni fa, il tempo del ricordo dei caduti in guerra cittadini tugliesi, per iniziativa del nostro sindaco Cesare Vergine. Stessa sorte è capitato al rintocco delle ore dell’orologio del campanile. Ora, a mandare la voce in giro, da un po’ di tempo si sta interessando il Bene Comune, che con interrogazioni al Sindaco e raccolte firme intende ripristinare ciò che è stata tolta alla tradizione, al nostro stesso sentirci comunità. Pare che l’Amministrazione Comunale non fornisca adeguate risposte all’assenza dei suoni e di conseguenza il caso diventa ancor di più un ‘caso serio’.  Il Bene Comune in una nota pubblicata su Facebook afferma: Quella dei suoni della Torre Civica, però, è diventata semplicemente una questione di principio e di rispetto verso chi ci ha preceduto, verso i nostri padri e verso quel senso di attaccamento alle nostre origini e alle nostre tradizioni. Sì, caro Sindaco, è una questione di principio, ma anche una questione di verità storica, di inaccettabile silenzio, di uno sfregio alla cultura. Potremmo pensare che il tempo a Tuglie si sia fermato, forse lo è davvero, forse non lo è, e quindi non vi è alcunché di necessità di avere rintocchi, orologi e quant’altro. Invece, dobbiamo evitare che i ricordi del passato creino una distanza tra noi e la nostra vita. Abbiamo paura del tempo e del suo stesso divenire? C’è una posta altissima: la passione e la voglia di tramandare e preservare le nostre tradizioni, già depauperate da alcune scellerate iniziative. La verità è legata al linguaggio, alle parole, alle azioni. Dire, ulteriormente dire è un atto di coraggio e al contempo di fedeltà ai valori umani e sociali. Eppure, dovrebbe essere chiaro che tutti gli uomini hanno messo la propria vita nelle mani del tempo, nelle sue brevi e infinite ore, nelle sue maglie dell’incertezza, nel suo libro della memoria. Invece, illogicamente a Tuglie il suono del tempo è vietato, è stata creata la pausa del tempo, generato il non-tempo, le strade prive delle arterie dei rintocchi, lo spazio fisico delle condivisioni e delle rappresentazioni di vita della comunità è compromesso.

L’idea di falsicabilità come criterio di demarcazione della verità è data appunto dal silenzio, dal non detto, dai continui rimandi che l’Amministrazione Comunale utilizza senza giungere a qualcosa di concreto come risposta ad un’istanza cittadina.  Allora, è necessario ribadire il concetto: le tradizioni e usanze del nostro paese sono ritenute importanti non solo come eredità storica ma anche per il potere che hanno di creare un legame tra l’eredità culturale del proprio territorio e le nuove generazioni. È cosa da poco? No!

Il silenzio non diventi l’eterno enigma del mondo, si trasformi nel suono ideale del tempo, dettato dai rintocchi dell’orologio.

Caro Sindaco, Lei è stato investito della questione più antica e filosoficamente dibattuta, il tempo. 

 

 

 

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