L’amicizia è una gran bella cosa, ma c’è sempre il rischio quando se ne parla di cadere nella retorica e nella ripetizione. L’amicizia è tutto. Rincuora, rafforza, delude. Un tipo di affetto diverso da tanti altri. Darne una definizione è difficile. Amicizia vuol anche dire scegliersi. Molto spesso questa scelta si rivela fallace. Esistono amicizie importanti e altre minori. Amicizie di comodo e di interesse. Quest’ultima particolarità è stata espressa con un ottimo livello di semplificazione da Alberto Moravia nei Nuovi Racconti romani (1959): «Dicono che gli amici si vedono nelle difficoltà, quando ci hai bisogno… Io dico invece che gli amici li vedi nella fortuna, quando le cose ti vanno bene, e l’amico rimane indietro e tu avanti e ogni passo avanti che fai è per l’amico come un rimprovero o addirittura un insulto. Allora lo vedi, l’amico. Se ti è veramente amico, lui si rallegra della tua fortuna, senza riserve. Ma se non ti è veramente amico, il tarlo dell’invidia gli entra nel cuore e glielo rode». Più chiari di così!

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