L’aria è greve. I fiori geometrici, spigliati, profumati di avvenire, sistemati in un vaso bianco con un sole, li riconosco.
Ci sono le rose invidiose, legate in fascetti verdi, gli steli uguali. Il giglio è rosso in viso, timido, tende a stare ai lati per respirare umiltà. La violetta irrompe con le sue manie di prima donna. Aperti, cercano il sole tiepido, giovane, quello della riviera per non tardare futuro e consumarsi nel profumo del mattino.
Fiori di desideri, inattesi. Del poeta l’essenza di poesia vergine.
(Visited 103 times, 1 visits today)