A coloro che invocano la Divina Provvidenza sarebbe opportuno far notare che c’è una Divina Imprevidenza, quella che regola il disordine e gli errori. La Divina Imprevidenza sgretola gli autoritarismi, abbatte le dittature, manda alla ghigliottina il re, arresta il piccolo gerarca, proclama le guerre. Rimpicciolisce il saccente, umilia il prepotente, tutti a finire sul ciglio della strada come gatti morti. Ancora, regola i terremoti, le stragi, la follia, le malattie, le grandi e piccole cose. Divina imprevidenza non giudicabile. Berlino e Roma hanno avuto la stessa sorte. Le bandiere sì sventolano, ma poi cadono a brandelli per terra. I fasti si traducono in nefasti.
La Divina imprevidenza a suo modo aggiusta l’arroganza, la presunzione, nonché a disfare ciò che si pensi sia stato fatto per diritto e prelude alla rassegnazione, all’accettazione dell’accadere che sfugge dalle mani dell’uomo.
16/05/2024