Questa è la storia di Antonio detto Cannone che del suo vivere felice e disincantato ha fatto la sua fortuna. Vive a Tuglie. Studioso di linguistica è alle prese con il suo nuovo libro: “Elementi di linguistica spicciola”, che limiterà il linguaggio a pochi lemmi essenziali nel tentativo di eliminare le difficoltà di comprensione di una lingua complessa, una sorta di obladì obladà modulato sulle regole del dialetto. Lui è un attento osservatore e pur non frequentando gli ambienti accademici ha tanto da dire sulla lingua.

Giocoliere delle parole. Equilibrista degli equivoci. Attore protagonista delle commedie. Non parla ma sibila come il vento.

Amico di Biagino il vinaio, non lavora ma mobilita mobilità.

Fuma e beve caffè. Legge il Sole 24 ore, è sindacalista.

Ride, o meglio sogghigna sempre anche quando non vi è necessità.

La crisi per lui non esiste. Percepisce la mobilità ed è felice. Può fare quello che vuole. Si diverte a passeggiare con la bicicletta e a chiacchierare di nulla con i suoi amici di barbe.

Antonio Cannone è un dritto. Lui lo sa, ma non lo fa intendere.

Non sa chi sia Monti, né Cancellieri, lui ha un altro Governo, quello regionale.

Antonio Cannone sa cosa sia il welfare, e dell’Imu non gliene frega un bel niente. Va bene così, almeno per lui.

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