Che libro! Scritti sul pensiero medievale, Bompiani Editore.

Un grande libro scritto da Umberto Eco, semiologo, filosofo e scrittore italiano di fama internazionale. Saggista, ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo.

Laureatosi in filosofia nel 1954 all’Università di Torino con una tesi sull’estetica di San Tommaso d’Aquino, iniziò a interessarsi di filosofia e cultura medievale.

umberto eco1In Scritti sul pensiero medievale sono raccolti gli scritti già pubblicati da Eco, che ha voluto riunire per dare testimonianza della sua continua attenzione alla filosofia, all’estetica, alla semiotica medievale. Il libro  raccoglie tutti i testi dello scrittore: i saggi su Tommaso d’Aquino, il linguaggio, Dante, alcune letture contemporanee del periodo per dare l’immagine di un’epoca incentrata sulla problematica estetica, includendo concetti filosofici connessi con la Bellezza, l’arte e i rapporti di questa con la morale dell’uomo.

Dieci modi di sognare il Medioevo è uno dei capitoli in cui l’Autore si chiede: Quando si inizia a sognare il Medioevo? e considerato che il Medioevo è associato al concetto di notte, di buio, lo si inizia a sognare quando sorge il nuovo giorno. Questa è la sua risposta, anche perché il Medioevo rappresenta il crogiolo dell’europa ed ella civiltà moderna. <Il Medioevo inventa tutte le cose con cui stiamo ancora  facendo i conti, le banche e la cambiale, l’organizzazione del latifondo, la struttura  dell’amministrazione e della politica comunale, le lotte di classe e il pauperismo, la diatriba tra Stato e Chiesa, l’università, il terrorismo mistico, il processo indiziario, l’ospedale e il vescovado, persino l’organizzazione turistica: sostituite le Maldive con Gerusalemme e avete tutto, compresa la guida Michelin>

Profilo letterario

Le storie raccontate sono realmente accadute oppure leggende che hanno come protagonisti personaggi celebri storici oppure sconosciuti e attraverso di essi coordina e sviluppa dibattiti filosofici su Dio, la natura, l’universo, anche con una buona dose di umorismo. Le citazioni in latino sono le sue armi letterarie preferite per scolpire meglio la storicità degli eventi e dei personaggi.

Ne Il nome della rosa Eco tratta al questione del riso,  mettendo in risalto le paure, i pregiudizi, le liturgie asfissianti della cultura del medioevo.

Ne Il pendolo di Foucalt rimette un po’ d’ordine sui misteri del sacro Graal e  sui cavalieri Templari.

Ne L’isola del giorno prima il naufrago Roberto de la Grive è alla ricerca di un’isola fuori del tempo e dello spazio.

In Baudolino il personaggio medievale narrato viaggia alla ricerca di un paradiso terrestre.

Ne La misteriosa fiamma della regina Loana analizza e riflette sulla natura e sulla forza del ricordo; in questo caso però rivolti a episodi accaduti nel XX secolo.

Ne Il Cimitero di Praga prevalgono nella narrazione riflessioni sulle cause della persecuzione degli Ebrei e sulla natura del complotto.

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