Costruisco i miei mondi e le emozioni. Immagino e costruisco, distruggo e ricostruisco, giocando e divertendomi. Poi mi allontano dall’immaginazione e canto me stesso come voglio io: senza schemi, senza pudore e resistenze. La poesia è il rifugio, il regno del silenzio, dove io spesso mi ritiro per conoscermi e capire le cose che mi stanno attorno. A volte l’immaginazione mi cattura talmente che non riesco a disegnare una linea netta di demarcazione tra la realtà e la fantasia. Non voglio impormi limiti, la poesia sia sempre per me la massima libertà.

Non mi piace l’idealizzazione della poesia tendente a sublimare emozioni e situazioni poetiche soltanto per fare colpo, mentendo spudoratamente.

Il sentimento deve essere razionalizzato e restituito in forma poetica.

Nessuno sa ciò che effettivamente sente. La maggior parte della gente sente in modo convenzionale; quello che la maggior parte della gente non fa è sentire senza alcun tipo di sincerità intellettuale, ed è questo che interessa al poeta.

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